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Strana la vita

A volte la vita è strana. Ti porta a fare scelte razionali. Ti diplomi, magari in ragioneria, lavori, apri un’attività in proprio, ti sposi e poi…qualcosa cambia. Improvvisamente, così senza preavviso. Si apre un mondo nuovo che prima, forse per pudore, non osavi nemmeno immaginare. Questa è la storia di Mauro Massucci, trentasei anni di Perugia, commerciante per professione e attore per passione. “Fin da bambino, sono stato un appassionato di cinema – dichiara – ma tutto è cominciato appena sei anni fa quando decisi di frequentare la scuola di recitazione cinematografica Salon Indien ad Elce.

In TV

Feci un provino per la serie televisiva Carabinieri e mi presero su quaranta allievi, da allora non ho più smesso…” Mauro è entrato nel rutilante mondo dello spettacolo dalla porta principale. Senza fare comparsate o scendere a compromessi, si è subito aggiudicato piccoli ruoli in “Don Matteo” e in “Un medico in famiglia”. Poi per completare la sua preparazione è approdato al laboratorio teatrale “Lavori in corso” e qui ha conosciuto Giorgio De Virgiliis con il quale è stato co-protagonista del corto ” Vox Rerum” di Ivano Frachin.

Mauro attore

Mauro ha la faccia del bravo ragazzo che candidamente afferma di non avere lo snobbismo degli attori consumati che vantano spesso mentendo, studi e ambizioni teatrali. Lui dice che gli interessa il cinema e solo quello. Il successo di “Vox Rerum” (2006) vincitore di quarantotto premi su ottanta festival di cortometraggi tra cui il premio Nanny Loy ne confermano l’ambizione. “Ho creduto in Ivano che ha studiato a Perugia e ora si trova in America per lavoro… i soldi vinti li abbiamo reinvestiti in un secondo corto ‘L’uomo perfetto’ che nel 2008 è stato selezionato al New York Film Festival…ora sono stanco di fare fiction e mi sono messo a fare teatro con la Compagnia della’Aurora”. Quando chiediamo del suo prossimo impegno risponde orgoglioso: “…un nuovo corto surreale, si chiama Sunnyside e parla dell’alienazione dell’uomo nella nostra società, interpreto un manager triste che trova un tesoro…un naso da clown con il quale tornerà a sorridere”. Il finale aperto lascia intendere che non sempre chi ritrova la serenità e guarda al mondo con occhi felici viene ricambiato. L’altro è distratto, spesso egocentrico e spietato. La morale viene da sola: un sorriso è come una goccia nel mare non cambia il mondo ma aiuta a migliorarlo.